© 1988 Di Russell Miller © Traduzione in italiano a cura di Simonetta Po, 2001
(Il racconto di Scientology degli anni 1962-64) Il raid della FDA del 4 gennaio 1963 fu una farsa degna più dei Keystone Cops che non di un'agenzia federale. A metà pomeriggio due furgoni anonimi scortati da poliziotti motorizzati frenarono stridendo davanti al N. 1810-12 della 19a Strada, Washington NW; mentre altri agenti bloccavano entrambi i lati della tranquilla via residenziale, incaricati della FDA e marescialli in borghese degli Stati Uniti uscirono con un balzo dai furgoni precipitandosi nell'edificio. I passanti avrebbero potuto pensare che stessero dando la caccia alla peggior feccia del terrorismo. Sarebbero stati altrettanto sorpresi nel vedere i coraggiosi agenti uscire poco dopo barcollando sotto il peso di nulla di più minaccioso che montagne di libri e documenti, e cataste di E-Meter imballati. A tanto ammontava il bottino portato via su altri due furgoni fatti arrivare prima del termine dell'irruzione di quel pomeriggio, momento in cui la FDA fu in grado di annunciare, con evidente senso di trionfo, di aver sequestrato oltre tre tonnellate di letteratura ed attrezzatura. La fiacca giustificazione per queste pesanti tattiche venne svelata al momento della presentazione della denuncia: la FDA accusò la Chiesa di Scientology di aver apposto "etichette false e fuorvianti" sui suoi E-Meter. Poiché per giungere a simili accuse sarebbe stato sufficiente acquistare un singolo E-Meter in qualsiasi ufficio di Scientology, il raid espose la Food and Drug Administration al ridicolo e fornì alla chiesa una meravigliosa opportunità per avvantaggiarsi di questo suo nuovo status di martire. Gli agenti della FDA vennero dipinti come teppisti armati, piombati su «sedute di confessione ed assistenza pastorale» profanando la santità di una chiesa. I comunicati stampa di Scientology descrissero il raid come «un esempio sconvolgente della burocrazia governativa impazzita» e «un attacco diretto e spaventoso ai diritti Costituzionali di libertà di religione» [1]. Il 5 gennaio, da Saint Hill Manor, Ron rilasciò una dichiarazione: «Ciò che posso dedurre da tutto questo è che il Governo degli Stati Uniti... ha lanciato un attacco alla religione e sta sequestrando e bruciando libri di filosofia... A dove porterà tutto questo? Alla censura totale? Ad ignorare completamente il Primo Emendamento? Le chiese dovranno essere attaccate e i libri dati alle fiamme come normale corso d'azione?» Non c'erano stati indizi che il materiale sequestrato dalla FDA sarebbe stato dato alle fiamme, ma ciò non impedì a Hubbard di tornare sull'argomento in una seconda dichiarazione del giorno seguente; non gli impedì neppure di fare collegamenti tra il raid della FDA e la sua lettera al Presidente Kennedy. Hubbard disse che la Casa Bianca aveva richiesto una presentazione di Scientology «per due volte in anni recenti», e lui aveva ritenuto un puro atto di cortesia presentarla anche a Kennedy, senza rendersi conto che i funzionari di grado inferiore erano «imbevuti di idee persecutorie della religione». Disse di sperare ancora di poter avere un incontro con il presidente e, alludendo maliziosamente agli eventi recenti, aggiunse che si aspettava gli sarebbero state fornite garanzie per la sua «incolumità personale». Hubbard concludeva la dichiarazione con una nota quasi scherzosa: «poiché tutti i miei libri sono stati sequestrati e verranno dati alle fiamme, sembra proprio che dovrò rimettermi al lavoro per scriverne un altro.» In realtà il 1963 fu uno dei pochi anni in cui Hubbard non produsse un solo singolo libro. Scelse invece di rimanere a Saint Hill, da dove rilasciava proclami sempre più bizzarri. Il 13 marzo - suo cinquantaduesimo compleanno - alla stregua di qualche potentato mediorientale concesse ai seguaci un'amnistia generale: «Tutte le infrazioni di qualsiasi tipo commesse prima di questa data, scoperte o non scoperte, vengono completamente e totalmente dimenticate. Sottoscritto a Saint Hill, il 13 marzo 1963, nel 13° anno di Dianetics e Scientology. L. Ron Hubbard» A maggio Hubbard fece seguire l'amnistia dalla stupefacente rivelazione di essersi recato per ben due volte in visita in paradiso, 43 e 42 trilioni di anni prima. In un Bollettino HCO di quattro pagine - datato 11 maggio AD 13 (cioè Dopo Dianetics) - affermò che la prima visita era avvenuta 43.891.832.611.177 anni, 344 giorni, 10 ore, 20 minuti e 40 secondi dalle h 22,02 Daylight Greenwich Mean Time del 9 maggio 1963. I pignoli avrebbero potuto far notare che "Daylight Greenwich Mean Time" [orario diurno medio di Greenwich] era una definizione sconosciuta e che, in ogni caso, alle ore 22.02 di una serata di maggio in Gran Bretagna sarebbe stato buio, ma si trattava di piccolezze se paragonate al resto. La prima sorpresa fu che il paradiso non era un'isola galleggiante nel cielo come tutti immaginavano, ma semplicemente una località posta molto in alto sulle montagne di un pianeta innominato. I visitatori entravano innanzitutto in una "città" completa di tram, alcune facciate di edifici, marciapiedi, binari ferroviari, una pensione, un bistro in un seminterrato e una banca. Anche se all'apparenza c'era gente in giro - nella pensione, ad esempio, un ospite e l'affittacamere in kimono stavano leggendo il giornale - Hubbard aveva ben presto scoperto che si trattava di semplici sagome, probabilmente radioattive poiché «il contatto con esse brucia». Tuttavia fu in grado di riferire di non aver visto «demoni o satanassi» [forse perché si presumeva trattarsi del paradiso]. La banca era il punto d'interesse chiave della città. Si trattava di un vecchio edificio d'angolo, costruito con materiale simile al granito e munito di una porta girevole. All'interno, uno sportello sulla sinistra e, direttamente di fronte ad esso, una rampa di scale di marmo che conduceva alle Porte Perlacee! «Le Porte... sono ben fatte, ben costruite» scriveva Hubbard. «Un viale fiancheggiato da statue di santi conduce ad esse. I pilastri delle porte sono sormontati da angeli di marmo. Il terreno d'ingresso è molto ben tenuto, disposto come i Bush Gardens di Pasadena che così spesso si vedono nei film». Durante la seconda visita in paradiso, un trilione di anni dopo, Hubbard aveva notato notevoli cambiamenti: «Il luogo è fatiscente. I pilastri sono trascurati. I santi sono spariti. Anche gli angeli. Un cartello da una parte (sulla sinistra dopo essere "entrati"), dice "Questo è il Paradiso". Sulla destra c'è un cartello con una freccia e la scritta "Inferno", e sui campi circostanti si possono vedere delle specie di scavi archeologici con nudi terrazzamenti che conducono all'"Inferno". Il posto è circondato da filo spinato. C'è una garitta a fianco del pilastro di destra...» Negli anni seguenti le visite in paradiso di Hubbard sarebbero diventate motivo di discreto imbarazzo per gli scientologisti; cercarono di spiegare che dovevano essere intese in forma allegorica, ma lo stesso Hubbard aveva apposto al suo scritto una nota in cui apparentemente negava si trattasse di allegoria. «Questo bollettino HCO», sottolineava, «si basa su oltre mille ore di auditing di ricerca... Si tratta di ricerca scientifica e non è basato in alcun modo sulla mera opinione del ricercatore.» [2] Ora la Chiesa di Scientology pare rifiutarsi di ammettere l'esistenza del bollettino; non viene più incluso negli elenchi, altrimenti completi e globali, di libri e materiali di Hubbard, che comprendono comunque materiale esoterico come il "HCOB 24 Aug - The Marcab Between Lives Implants" [Gli implant tra le vite di Marcab]. In agosto Hubbard rivolse la sua attenzione ad argomenti più temporali, ridefinendo la politica di Scientology nei confronti dei media. Come al solito non usò perifrasi. Affermò che la responsabilità di quasi tutta la cattiva pubblicità contro Scientology era da imputare all'American Medical Association, ente desideroso di arrecare il massimo danno al movimento al fine di proteggere il suo monopolio curativo privato. «Il giornalista che viene da voi tutto moine e witholds in cerca di materiale per il suo articolo» scrisse, «ha in tasca un comunicato stampa istigato dall'AMA. È lì solo per indurvi con l'inganno a farvi appoggiare la sua storia precotta. L'articolo che scriverà è già stato delineato dal suo redattore, che ha usato vecchi ritagli di giornale e comunicati stampa dell'AMA.» La suscettibilità di Hubbard nei confronti della stampa era comprensibile, poiché Scientology era un facile bersaglio e ovunque prosperasse veniva attaccata da una stampa universalmente contraria. In Australia la chiesa aveva avuto molta pubblicità sfavorevole, in particolare da Truth, un giornale di Melbourne che aveva pubblicato una serie di articoli ostili su scientologisti "plagiati" e separati dalle famiglie di origine. Nello Stato di Victoria gli attacchi dei media avevano portato a interpellanze parlamentari, ad imputazioni per ricatti ed estorsioni, e Scientology era stata accusata di aver negativamente influito sul "benessere mentale" di studenti della Melbourne University. Nel novembre del 1963 il governo dello Stato di Victoria istituì una Commissione di Inchiesta su Scientology. A Saint Hill Manor, Hubbard sulle prime si disse contento dell'inchiesta australiana lasciando addirittura ad intendere che avesse avuto inizio su sue pressioni. Ma fu ben presto chiaro che l'inchiesta sarebbe essenzialmente stata antagonista, e quando da Melbourne gli inviarono un invito a comparire fece in modo di rifiutare adducendo motivi pressanti. Nel marzo del 1964 il Saturday Evening Post pubblicò quella che sarebbe stata una delle ultime interviste complete a L. Ron Hubbard, anche se i giornalisti lo avrebbero inseguito per il resto della sua vita. Si trattò di un articolo insolitamente obiettivo, anche se rivelava poche novità eccetto la dichiarazione di Hubbard secondo cui, poco tempo prima, era stato avvicinato da Fidel Castro per formare un corpo di scientologisti cubani. Il fondatore della Chiesa di Scientology sembrò disponibile a parlare di qualsiasi argomento, salvo il denaro. Disse di essere benestante di suo, di ricevere un salario simbolico di 70 dollari la settimana, e che per lui Scientology rappresentava un «lavoro per amore». Il giornalista del Saturday Evening Post rimase sicuramente e profondamente impressionato dallo stile di vita di Hubbard - la villa georgiana, il maggiordomo che gli serviva la Coca Cola pomeridiana su un vassoio d'argento, lo chauffeur che lucidava la nuova Pontiac e la Jaguar, e la vastità dei terreni della proprietà [3]. Ma se un giornalista in visita poteva pensare che Hubbard avesse fatto suoi molti dei gusti tradizionali del gentiluomo inglese di campagna, la realtà era molto diversa, come Ken Urquhart, giovane scientologista dedicato che lavorò come maggiordomo a Saint Hill, spiegò: «Né Ron né Mary Sue vivevano nel modo in cui ci si sarebbe aspettati in una casa come quella. Trascorrevano gran parte del loro tempo lavorando; c'era molto poco di socializzante. Andavano a dormire molto tardi, di solito a notte fonda, e si alzavano presto. «Appena uscito dal letto Ron era solito audirsi con il suo E-Meter. Quando chiamava la cucina gli portavo una tazza di cioccolata calda e rimanevo con lui mentre la beveva. Si sedeva alla scrivania, ai piedi del suo letto a quattro piazze, e chiacchieravamo delle notizie, o del tempo, o delle ultime novità di Saint Hill. Ricordo che era solito parlare molto della sua infanzia. Sembrava voler dare l'impressione di provenire da una famiglia del ceto elevato; ad esempio gli piaceva usare espressioni francesi, anche se il suo accento era terribile. Diceva che la madre era una donna molto fine. Mi disse che quando era all'ospedale, gravemente malata, era arrivato appena in tempo per dirle che tutto ciò che doveva fare era lasciare il corpo, andare al piano di sotto al reparto maternità e prendersene un altro. Non mi raccontò quale fu la reazione della madre. «Quando andava a fare il bagno correvo giù a preparare la colazione per lui e Mary Sue. Lei aveva una stanza da letto separata, ma di solito facevano colazione insieme - uova strapazzate, salsiccia, funghi e pomodori. Dopo colazione andava nel suo studio e lo vedevo raramente prima delle sei e mezza, quando dovevo apparecchiare per la cena. Alle sei e venticinque mi recavo nel suo studio per portargli una giacca da indossare a tavola, e dopo cena guardavano la televisione con i bambini per un'oretta, poi entrambi tornavano al lavoro nei loro rispettivi uffici. «Mi piaceva moltissimo lavorare per Ron; per lui avrei fatto qualsiasi cosa. Lo consideravo sovrumano, una persona molto insolita, molto grande, che desiderava davvero aiutare il mondo. Ero meno sicuro di Mary Sue; non sapevo mai come dovevo comportarmi quando ero con lei. Poteva essere molto dolce ed espansiva, ma anche molto fredda. La incontrai per la prima volta la prima domenica che trascorsi a Saint Hill. Venne in cucina dove stavo preparando la cena e non mi rivolse nemmeno la parola. Pensai che fosse molto strano. Era tremendamente protettiva con i bambini, che a me piacevano molto. Arthur aveva qualche problema perché era il più piccolo e gli altri non giocavano con lui. Diana amava le sue lezioni di ballo. Erano molto simpatici.» Urquhart era un ragazzo scozzese che prima di conoscere Dianetics studiava musica al Trinity College. «Dianetics per me fu come se qualcuno mi togliesse le ragnatele dalla mente» ha raccontato. Lavorava come cameriere part-time quando Ron gli chiese di trasferirsi a Saint Hill in veste di maggiordomo. «Non l'avrei fatto per nessun altro. Cucinavo tutti i pasti, spazzavo i pavimenti, rifacevo i letti e correvo tutto il giorno per 12 sterline la settimana più vitto e alloggio. Ero assolutamente felice, ma le cose cambiarono drasticamente nel 1965, quando arrivò "l'etica". Venni assegnato ad una "condizione di emergenza" perché una sera gli servii del salmone non assolutamente fresco. Rimasi scioccato. Si doveva risalire un'intera formula, scriverla e sottoporla con la richiesta di essere nuovamente promosso di grado.» [4] Le "condizioni" erano una parte essenziale della nuova "tecnologia di etica" che Hubbard mise a punto alla metà degli anni sessanta; in realtà era una forma di controllo sociale. Si trattava del primo gradino verso la creazione di una società all'interno di Scientology che alla fine avrebbe ricordato lo stato totalitario descritto da George Orwell nel suo romanzo 1984. Chiunque venisse ritenuto sleale, o lento, o si pensava avesse infranto le regole di Scientology veniva deferito ad un "ufficiale di etica" che gli assegnava una "condizione" in base alla gravità dell'offesa. Ogni condizione prevedeva una serie di punizioni. Nella "condizione di impedimento", ad esempio, il colpevole doveva legarsi al braccio sinistro un cencio grigio e sporco. Il peggio che poteva capitare era venire dichiarato "SP" (persona soppressiva), l'equivalente di una scomunica. Hubbard aveva definito le SP come "Fair game" [bersaglio libero] che dovevano essere perseguitate, denunciate e molestate ad ogni possibile occasione. «Ciò che accadde con lo sviluppo dell'etica» ha raccontato Cyril Vosper, che lavorò nello staff di Saint Hill, «fu che lo zelo si espanse a discapito della tolleranza e della sanità mentale. Ecco come la vedevo. Mary Sue escogitò moltissimi degli aspetti più degradanti dell'etica. Ho sempre nutrito grande calore e ammirazione per Ron - era un individuo notevole, una fonte costante di nuove informazioni e idee - ma pensavo che Mary Sue fosse una persona estremamente cattiva. Era una cagna. «Hubbard aveva questo incredibile dinamismo, una personalità disarmante, magnetica e travolgente. Ricordo che una domenica sera ero a Saint Hill e lo incontrai per caso; iniziammo a parlare e la gente ci si raccolse intorno. Si aveva la meravigliosa sensazione che stare con lui fosse come stare alla presenza di un grand'uomo.» [5] (Il racconto di Scientology degli anni 1965-66) Nell'ottobre del 1965 la Commissione di Inchiesta australiana su Scientology pubblicò il suo rapporto. Condotta da Kevin Anderson QC, l'indagine si impegnò per 160 giorni, ascoltò 151 testimoni e poi condannò lapidariamente ogni aspetto di Scientology. Non era necessario andare oltre il primo paragrafo per indovinare il seguito: «In Scientology esistono alcune caratteristiche così grottesche che si potrebbe essere propensi a considerarla sciocca, e innocui i suoi praticanti. Farlo porterebbe ad un grave fraintendimento del tenore delle conclusioni di questa Commissione. Questo rapporto dovrebbe essere letto, e viene sottoposto con la preghiera di tenere sempre a mente queste osservazioni preliminari. Scientology è malvagia; le sue tecniche sono malvagie; la sua pratica è una seria minaccia alla comunità in senso medico, morale e sociale; e i suoi aderenti sono tristemente illusi, e spesso mentalmente malati.» In molti casi, continuava il rapporto, i procedimenti di Scientology portavano a disordine mentale e perdita delle facoltà critiche, e tendevano a produrre servilismo fino quasi alla schiavitù mentale. A seguito di paure, illusioni e debilitazione [indotti dai procedimenti] i soggetti avevano spesso grosse difficoltà, se non l'impossibilità, ad andarsene. Inoltre esisteva un forte potenziale di uso scorretto della fiducia, e l'esistenza di dossier contenenti le confessioni e i segreti più intimi di migliaia di individui era per essi una minaccia costante, e motivo di grave preoccupazione. Per quanto riguardava L. Ron Hubbard, il rapporto suggeriva che la sua sanità mentale dovesse essere considerata «gravemente in dubbio». I suoi scritti, che abbondavano di auto-glorificazione e grandiosità, erano zeppi di accessi istrionici, isterici ed incontinenti, il prodotto di una persona dalla mente malata. I suoi insegnamenti su thetan e vite precedenti erano privi di senso; soffriva di complessi di persecuzione; temeva fortemente argomenti associati alle donne, e aveva «un impulso libidinoso a scrivere nel modo più disgustoso e offensivo possibile» su argomenti quali l'aborto, i rapporti sessuali, lo stupro, il sadismo, la perversione e l'abbandono. La sua propensione ai neologismi era comune nello schizofrenico, e la sua compulsione ad inventare teorie ed esperienze sempre più bizzarre era fortemente indicativa di schizofrenia paranoide con manie di grandezza. «Sintomi», aggiungeva il rapporto, «comuni ai dittatori». Continuava sullo stesso tono per 173 pagine, concludendo che «se in questo rapporto si dovesse rilevare una nota di monotona denuncia di Scientology, essa deriva dalle prove che hanno dimostrato che le sue teorie sono fantastiche e impossibili, i suoi principi sono distorti e viziosi, e le sue tecniche dannose e prive di valore. Scientology è un sistema di credenze illusorio, basato sulla finzione e su convinzioni erronee, e viene propagato con la falsità e l'inganno... il suo fondatore, con una vaga infarinatura di conoscenza di scienze diverse, su una scintilla della sua conoscenza ha costruito un edificio pazzo e pericoloso. La HASI sostiene di essere "la maggiore organizzazione di salute mentale del mondo". Tuttavia, in realtà è la maggiore organizzazione al mondo di personale non qualificato impegnato nella pratica di tecniche pericolose mascherate da terapia mentale.» [6] Non era così difficile "rilevare" nel rapporto Anderson una nota di monotona denuncia; infatti nel suo tono sfrenato, nel suo uso di retorica emotiva e nella sua tendenza ad esagerare e distorcere aveva notevoli similitudini con gli scritti di L. Ron Hubbard. Determinato a minare Scientology, Anderson ignorava completamente il fatto che in tutto il mondo migliaia di persone rispettabili, oneste e bene intenzionate erano convinte di trarre benefici dal movimento. Condannare la chiesa come "malvagia" equivaleva a marchiare a loro volta i suoi seguaci come malvagi o stupidi, o entrambi - un'imputazione immeritata. Sanguinante ma indomito, Hubbard cominciò a lottare contro il rapporto Anderson il giorno stesso della sua pubblicazione; iniziò con una confutazione scritta esclusivamente per il East Grinstead Courier in cui accusava l'inchiesta australiana di essere un «tribunale clandestino» illegale, che gli aveva rifiutato l'autorizzazione ad apparire a propria difesa. Le conclusioni del rapporto erano «isteriche» e non si basavano sui fatti. Paragonava l'inchiesta ai processi per eresia che negli anni bui avevano portato le streghe al rogo. Tuttavia il Dott. Hubbard - descritto come «figlio di un grande proprietario terriero e allevatore del Montana» - aveva ancora un cuore generoso: «Beh, l'Australia è giovane. Nel 1942, quando ero sottufficiale della Marina degli Stati Uniti di stanza nell'Australia Settentrionale, il destino ha voluto che li salvassi dai giapponesi. E per il bene degli scientologisti laggiù, continuerò ad aiutarli... Socrate ha detto "la filosofia è l'arte più grande, e dovrebbe essere messa in pratica". Intendo continuare a scrivere di filosofia e metterla in pratica, e aiutare il prossimo meglio che posso.» Hubbard trasmise un messaggio leggermente diverso ai seguaci di Scientology. Spiegò che ciò che in Australia era andato storto era che aveva accettato di collaborare ad un indagine su tutti i servizi di salute mentale. «Avremmo potuto avere la possibilità di portare la psichiatria alla sbarra per assassinio, eutanasia, sterilizzazione, tortura e pratiche sessuali, e avremmo potuto spazzar via il buon nome della psichiatria. Sfortunatamente, a causa di pasticci da qualche parte lungo la via, l'inchiesta si è ristretta alla sola Scientology, così si è fatta confusione.» Delineava poi la procedura da seguire in caso di ulteriori indagini ufficiali su Scientology. Il primo passo era identificare gli antagonisti, poi indagarli per «reati penali o peggio», quindi iniziare a passare alla stampa «sensazionali prove fattuali di tremendi crimini sessuali commessi dagli attaccanti». «Non sottoponetevi mai passivamente ad un'inchiesta su di noi» metteva in guardia, «rendete la vita molto, molto dura a chi ci attacca.» [7] Hubbard dimostrò presto di essere pronto a prendere il comando. La bufera provocata dal rapporto Anderson non si limitò unicamente a titoli passeggeri: portò ad ulteriori e continue indagini dei media su Scientology, e stimolò i governi ad adottare misure punitive contro la chiesa. La reazione, come ha fatto notare il sociologo Roy Wallis, fu paragonabile ad un panico morale internazionale: «L'opinione precedente che il movimento fosse un gruppo settario di auto-miglioramento, eccentrico ma relativamente innocuo, si trasformò nell'idea che si trattasse di una forma di ipnosi cattiva e pericolosa (con tutti i sottintesi di Svengali nella mente del profano) e di lavaggio del cervello.» [8] Il governo australiano fu il primo ad agire: nel dicembre del 1965 lo Stato di Victoria promulgò lo Psychological Practices Act che di fatto metteva fuori legge Scientology, e dava alla Procura Generale il potere di sequestrare e distruggere tutti i documenti e i dossier di Scientology. Non ci si poteva attendere che il paese che ospitava il "malvagio Dott. Hubbard" ignorasse il rapporto Anderson, e il 7 febbraio 1966 il deputato Lord Balniel, all'epoca presidente della National Association for Mental Health [Associazione Nazionale della Salute Mentale], prese la parola alla Camera dei Comuni chiedendo al Ministro della Salute di dare avvio ad un'indagine su Scientology in Gran Bretagna. Due giorni dopo, da Saint Hill, Hubbard emise il suo editto: «mettete un investigatore privato alle costole di quel Lord, e disseppellite tutte le notizie piccanti sul suo passato. Esistono.» [9] Il 17 febbraio Hubbard istituì una "Sezione Investigativa Privata" composta da detective professionisti. La sua funzione era «aiutare LRH [Hubbard era noto in Scientology con le sue sole iniziali] a indagare su questioni e singoli individui pubblici che sembrano ostacolare la libertà umana» oltre che «procurare informazioni di intelligence». Al primo investigatore privato assunto per dirigere la sezione fu detto di trovare almeno una brutto segno («un assassinio, un'aggressione, o uno stupro») su ogni psichiatra del Regno Unito, ad iniziare da Lord Balniel. Sfortunatamente per Hubbard, il prode detective se la svignò subito, e vendette la sua storia ad un quotidiano della domenica creando ulteriore pubblicità negativa a Scientology. [10] La risposta "ufficiale" di Scientology al rapporto Anderson fu un documento di quarantotto pagine, su carta intestata nera e dorata, intitolato "Tribunale Clandestino - Un'Indagine sulla Condotta della Commissione di Inchiesta su Scientology". Sicuramente non era intesa a conquistare cuore e mente dell'australiano medio. «Solo una società fondata da criminali, organizzata da criminali e dedita a rendere criminali le persone, potrebbe giungere a tali conclusioni [su Scientology]... » dichiarava l'introduzione. «Victoria è stato fondato dalla feccia dei bassifondi di Londra - rapinatori, assassini, prostitute, ricettatori, che battevano le strade di Newgate e Bedlam... le sottigliezze della verità e della giustizia, dell'ascolto di testimonianze e del soppesare prove, non sono per uomini i cui antenati si perdono nella promiscuità delle navi che li hanno trasportati in catene...» Dopo aver rimostrato le multiformi lamentele della chiesa, il documento tornava all'argomento iniziale: «Il folle attacco a Scientology da parte dello Stato di Victoria può essere meglio compreso se consideriamo Victoria per ciò che è - una comunità molto primitiva, per certi aspetti barbarica, con una conoscenza rudimentale delle scienze fisiche». Seguiva un'insolente citazione di L. Ron Hubbard: «Il futuro di Scientology in Australia è brillante e luminoso. Continueremo a crescere e progredire. Nessun interesse particolare di qualche politico corrotto, indipendentemente da quanto potere pensi di avere, potrà fermare i nostri pensieri o le nostre comunicazioni... Saremo ancora qui ad insegnare ed ascoltare quando i nomi dei nostri oppositori saranno solamente riferimenti storpiati su qualche libro di storia della tirannia.» Dopo gli attacchi concertati dei media seguiti al rapporto Anderson Hubbard, a dispetto dell'apparente fiducia, riconobbe la necessità di risollevare il morale degli scientologisti. Tra di essi, nel febbraio del 1966, iniziò a circolare la voce che alla fine era stato raggiunto il favoleggiato stato di "clear" (le imprese di Sonya Bianca allo Shrine Auditorium di Los Angeles erano state dimenticate da molto tempo). Diventare "clear" era ancora l'obiettivo di ogni scientologista, ma si stava dimostrando una meta straordinariamente vaga e sfuggente. A Saint Hill venivano continuamente introdotti nuovi livelli di procedimenti, e tutti promettevano come risultato il "chiarimento"; tutti venivano regolarmente sostituiti da un nuovo livello con promesse ancora maggiori. Tra gli studenti che completarono il corso di Livello VII nel febbraio del 1966 c'era John McMaster, un sudafricano sui trentacinque anni che lavorava nello staff di Saint Hill in qualità di direttore del Hubbard Guidance Center. Quando nel 1959 aveva conosciuto Scientology, McMaster era studente di medicina a Durban. Gli era stata asportata una parte dello stomaco colpito da un cancro, e fino alla sua prima seduta di auditing ed era stato afflitto da sofferenza quasi costante; dopo di che il dolore era sparito. Completamente convertito, nel 1963 era arrivato a Saint Hill per frequentare il Briefing Course, poi Hubbard l'aveva invitato ad entrare nello staff. Dopo essersi diplomato come auditor di Livello VII, Hubbard lo aveva inviato a Los Angeles per diffondere informazioni sulla più recente "tecnologia" insegnata a Saint Hill. McMaster era sul posto da appena un paio di giorni quando ricevette un cablogramma: «Congratulazioni, sei il primo Clear al mondo». Gli venne ordinato di tornare immediatamente a Saint Hill per una verifica finale sull'E-Meter, condotta dal "segretario delle qualificazioni". L'8 marzo superò la verifica senza un tremito dell'ago dell'E-Meter, dimostrando così di avere completamente cancellato l'archivio di memoria della sua mente reattiva. Era Clear! Il segretario delle qualificazioni riferì ad Hubbard che «è con immensa gioia e felicità che ti informo che John McMaster ha superato la verifica di Clear, e non esistono dubbi sul fatto che ha completamente cancellato il suo bank... Grazie per avermi concesso l'onore e il privilegio di aver verificato il primo Clear.» [11] L'eccitazione che questo evento causò all'interno di Scientology su ulteriormente intensificato quando venne diffusa la notizia che McMaster possedeva tutte le caratteristiche che Hubbard aveva profetizzato sedici anni prima nel libro Dianetics: La Scienza Moderna della Salute Mentale. Si disse addirittura che il primo clear sprigionava veri bagliori! Il numero successivo della rivista Scientology The Auditor proclamò l'evento gioioso citando McMaster: «è un grande privilegio essere riuscito a seguire il sentiero sulla scia del Tempo che un uomo come L. Ron Hubbard ha lastricato, perché nonostante abbia lavorato sodo, non avrei mai potuto realizzare quanto ottenuto senza il grande dono che lui ha dato non solo a me, ma a tutta l'Umanità». Per celebrare la grande occasione Hubbard proclamò un'altra "amnistia generale". Lo stesso giorno in cui si procedeva alla verifica dello stato di Clear di McMaster, la pagina degli annunci personali del Times pubblicava una curiosa inserzione: «Io, L. Ron Hubbard di Saint Hill Manor, East Grinstead, Sussex , dopo aver analizzato il danno che persone che si definivano "Dottori" hanno causato alla nostra società utilizzando la fisica nucleare e la psichiatria, in segno di protesta qui rinuncio alla mia laurea universitaria di Doctor of philosophy (Ph.D.), anticipando una prossima protesta pubblica contro chiunque venga definito Dottore; e sebbene non sia in alcun modo connesso alle bombe del "trattamento psichiatrico" o di trattamento del malato, e sia interessato sempre e unicamente alla filosofia della libertà totale dello spirito umano, non desidero alcun tipo di associazione con queste persone e pertanto dichiaro pubblicamente, e chiedo ai miei amici e all'opinione pubblica, di non riferirsi più a me con questo titolo.» Il giorno successivo il Daily Mail fece notare piuttosto sgarbatamente che il titolo a cui Hubbard aveva rinunciato pubblicamente era comunque una truffa. Mr. Hubbard però non si rese disponibile per commenti; Reg Sharpe, il suo assistente personale, disse al giornale che Ron era all'estero in vacanza e non poteva essere disturbato. Hubbard non era in vacanza, ma in viaggio per la Rhodesia dove il Primo Ministro Ian Smith aveva da poco firmato una Dichiarazione Unilaterale di Indipendenza in sfida al Governo britannico. Ora che non esistevano più motivi per sperare che l'Australia sarebbe diventata il primo continente "clear", Hubbard aveva ridimensionato le sue ambizioni e stava cercando un paese che potesse fornire un "ambiente sicuro" a Scientology. Scelse la Rhodesia innanzitutto perché pensava di poter creare un clima favorevole collaborando alla risoluzione della crisi provocata dalla UDI [Dichiarazione Unilaterale di Indipendenza], e in secondo luogo perché pensava di essere stato Cecil Rhodes in una vita precedente. Disse a Reg Sharpe che sperava di riuscire a recuperare l'oro e i diamanti che era convinto Rhodes avesse sepolto da qualche parte in Rhodesia. Durante la permanenza nel paese africano amava sfoggiare il tipo di cappello indossato da Rhodes [a destra]; fortunatamente non sapeva che Rhodes era omosessuale. Il 7 aprile 1966 gli uffici centrali della CIA negli Stati Uniti ricevettero un cablogramma da un agente in Rhodesia: «si richiedono informazioni su L. Ron Hubbard, cittadino americano arrivato di recente.» La risposta confermò che gli archivi dell'ufficio non contenevano informazioni negative sul soggetto, ma un memorandum allegato riportava estratti di articoli della stampa. Concludeva che: «individui che sono stati in contatto con le organizzazioni capeggiate da Hubbard, o che hanno avuto contatti con lui e le sue organizzazioni, hanno indicato che Hubbard è un "pazzo" con "un background mentale dubbio".» [12] Il "pazzo" intanto aveva acquistato una grande casa con quattro stanze da letto e una piscina nell'esclusivo quartiere Alexander Park di Salisbury, ed aperto negoziati per comprare il Bumi Hills Hotel sul Lago Kariba. Il suo piano era usare l'hotel come base di lusso da cui diffondere l'influenza di Scientology. Pensava che il Lago Kariba avrebbe attirato ricchi seguaci che desideravano essere istruiti ai più alti livelli di Scientology, e per il privilegio fossero disposti a pagare circa 10.000 $. Nulla di tutto questo fu rivelato ai rodesiani, a cui si presentò come un "finanziere milionario" interessato a immettere denaro nella zoppicante economia del paese, e a stimolare l'industria turistica. In un'intervista al Rhodesia Sunday Mail raccontò di aver lasciato la signorile dimora inglese su ordine del medico, dopo un terzo attacco di polmonite. «In verità dovrei essere in vacanza» spiegò, «ma ho ricevuto talmente tanti inviti ad investire in imprese locali, e questo paese è talmente affamato di denaro che mi sono lasciato incuriosire.» Hubbard fu attento nel prendere le distanze da ciò che il giornale definì «Il controverso movimento di Scientology». Disse che il gruppo non era mai stato veramente lanciato in Rhodesia, aggiungendo: «sono ancora un dirigente della società che amministra il movimento, che ora è però fortemente autonomo.» [13] Ai primi di maggio, senza essere stato sollecitato a farlo, Hubbard fornì alla Rhodesia una "Costituzione Sperimentale" che, pensava, avrebbe soddisfatto le richieste dei neri, mantenendo al contempo la supremazia bianca. Racchiudeva il principio "un uomo un voto" per la Camera Bassa, mentre il vero potere sarebbe stato nelle mani di una Camera Alta eletta da cittadini qualificati che parlassero un inglese standard ottimale, avessero conoscenza della Costituzione e la cui situazione finanziaria fosse verificata da una banca. Hubbard era evidentemente convinto che la popolazione nera della Rhodesia avrebbe bene accolto le sue idee, anche se era assolutamente chiaro che le qualifiche richieste per poter votare alla Camera Alta avrebbero escluso la maggioranza dei neri. Con il suo inimitabile talento nell'adottare il linguaggio appropriato, Hubbard scrisse le sue proposte in una prosa adatta ad un documento costituzionale, che iniziava così: «Dinanzi a Dio e all'Uomo ci impegniamo, come Governo della Rhodesia e funzionari e uomini autorevoli di tale Governo, a servire la Costituzione del nostro paese...» Copie del documento vennero inviate a Ian Smith e a Saint Hill Manor in Inghilterra, con istruzioni di farlo avere al Primo Ministro Britannico, Harold Wilson, non appena Hubbard avesse dato l'ordine. Il 5 maggio il segretario privato di Ian Smith rispose educatamente ad Hubbard informandolo che i suoi suggerimenti erano stati girati ad un sotto comitato del Gabinetto che esaminava gli emendamenti alla Costituzione. Paranoico come sempre, Hubbard scrisse allora al Ministro degli Interni chiedendo se fossero state completate le indagini sulle sue attività e background, e se poteva ricevere conferma che fosse tutto a posto. Aggiunse un brioso poscritto: «Perché una sera non mi viene a trovare, beviamo qualcosa e ceniamo insieme?» Ciò provocò una glaciale risposta del segretario privato: «Il mio Ministro mi chiede di ringraziarLa per la Sua lettera del 5 maggio 1966, e di dirLe che non gli risulta che il ministero stia svolgendo inchieste sulle Sue attività. È dispiaciuto di non poter accettare il Suo invito a cena. Distinti Saluti.» Hubbard continuò a cercare di ingraziarsi le figure politiche importanti della Rhodesia, ma con poco successo. In giugno si fece raggiungere da John McMaster, che all'epoca teneva il Clearing Course a Johannesburg. «Mi inviò un cablogramma chiedendomi di portare a Salisbury tutti gli studenti del corso, voleva che partecipassero ad un film che aveva in mente di fare» ha raccontato McMaster. «Dovevo anche portargli due bottiglie di champagne rosa, che non era possibile reperire in Rhodesia. «Non avevo idea del perché le volesse, ma sapevo che era importante poiché una delle sue assistenti mi venne a prendere all'aeroporto, e la prima cosa che mi chiese fu "hai portato lo champagne?". Risultò poi che voleva regalarle alla Sig.ra Smith nel tentativo di riuscire ad arrivare al Primo Ministro. Il mattino successivo Hubbard si fece portare dal suo chauffeur alla Residenza del Governatore, dove si presentò spavaldamente al portone principale con le bottiglie sotto braccio, convinto di cogliere la Sig.ra Smith di sorpresa. Ma non lo lasciarono entrare, e tornò indietro molto turbato, veramente deluso.» [14] L'alto profilo di "finanziere milionario" che si vantava di poter risolvere la crisi della UDI portò Hubbard a stringere amicizia con alcuni esponenti della società bianca e profondamente conservatrice della Rhodesia. Parlava spesso della sua volontà di aiutare il governo, sottolineando di essersi formato in economia e scienze politiche a Princeton e mostrandosi molto sorpreso che i suoi servigi non fossero stati bene accolti. Nelle interviste televisive e alla stampa, e in tutti i suoi pronunciamenti pubblici, Hubbard professava il sostegno al governo di Ian Smith, anche se in privato pensava che si trattasse di «un elemento disgustoso» incapace di leadership [15]. Allo stesso modo mostrava pubblica solidarietà per la penosa situazione delle maggioranze nere sia in Rhodesia che in Sudafrica, ma in privato ne parlava con disprezzo. I neri erano talmente stupidi, disse a McMaster, che non davano nemmeno letture all'E-Meter [16]. All'inizio di luglio Hubbard venne invitato a parlare al Rotary Club di Bulawayo. Tenne un discorso sconnesso e strapazzò gli uomini d'affari riuniti per l'occasione, parlando di come avrebbero dovuto gestire il proprio paese, gli affari e la vita, e quando l'intervento venne riportato dal giornale locale sembrò essere vagamente anti-rodesiano. Un paio di giorni dopo Hubbard ricevette una lettera dal Ministero dell'Immigrazione in cui lo si informava che la sua richiesta di estensione del Permesso Temporaneo di Residenza per Stranieri era stata respinta: «Pertanto La invitiamo a lasciare la Rhodesia entro e non oltre il 18 luglio 1966.» Hubbard ne fu sbalordito. Non solo fino a quel momento si era ritenuto una importante personalità della Rhodesia, ma anche una persona popolare e gradita. Chiese agli amici del partito politico Rhodesia Front di perorare la sua causa presso il Primo Ministro, ma senza successo. In seguito raccontò che «Smith inveì e tuonò contro di loro. Disse loro che ero stato espulso dall'Australia, che ero ricercato in tutti i paesi del mondo, che i miei soci in affari si erano lamentati di me, e perciò dovevo andarmene.» [17] Il governo della Rhodesia rifiutò di rilasciare dichiarazioni sull'ordine di espulsione, ma Hubbard aveva pochi dubbi su chi fosse dietro l'operazione - ovviamente si trattava di un complotto comunista per farlo cacciare dal paese, poiché lui era l'uomo con maggiori possibilità di risolvere la crisi UDI. Il 15 luglio Hubbard allineò sul prato antistante la casa di John Plagis Avenue tutto il personale domestico, e diede loro un commovente addio a beneficio della televisione rodesiana che stava riprendendo la partenza del finanziere milionario americano. Altri giornalisti lo attendevano all'aeroporto per intervistarlo, ed uno di essi lo avvertì che ad accoglierlo all'aeroporto di Londra ci sarebbe stato un folto gruppo di Fleet Street. L'idea lo rallegrò, ed iniziò a pensare che l'espulsione in realtà sarebbe potuta servire per accrescere il suo status di personalità internazionale. Mentre l'aereo di Hubbard si sollevava dalla pista di Salisbury, in Gran Bretagna fervevano i preparativi per dargli un'accoglienza da eroe. Inizialmente la notizia che il riverito fondatore di Scientology era stato cacciato dalla Rhodesia era stata accolta a Saint Hill Manor con sgomento e incredulità. «Ne rimanemmo scioccati» ha raccontato Ken Urquhart «non riuscivamo a capire come potesse essere successa una cosa del genere. Per le altre org fu una sorpresa ancora maggiore, poiché non sapevano nemmeno che Hubbard fosse in Rhodesia. Doveva rimanere un segreto ben custodito. All'epoca lavoravo come LRH Communicator World-Wide [Comunicatore Mondiale di LRH], e il mio incarico era codificare e decodificare i telex scambiati tra Saint Hill e la Rhodesia. Ron voleva che nessuno sapesse che era lontano, perché pensava che altrimenti tutti avrebbero cominciato a rilassarsi.» Per la mattina di sabato 16 luglio si organizzarono pullman per portare all'aeroporto di Heathrow tutti gli scientologisti presenti a East Grinstead. I seguaci si portarono dietro anche cartelli e striscioni preparati in fretta e furia, su cui avevano scritto "Bentornato a Casa", ma dimenticarono di richiedere le necessarie autorizzazioni; la polizia aeroportuale insistette cortesemente che non venissero usati. Quando finalmente l'aereo di Hubbard prese terra, al terminal si erano radunati circa seicento scientologisti, compresi Mary Sue e i bambini. Dovettero attendere che Ron risolvesse alcuni problemi relativi alle vaccinazioni, e trascorsero quasi due ore prima che emergesse dagli uffici della dogana, abbigliato con un leggero abito estivo e cappello da sole, visibilmente stanco ma con un largo sorriso sul volto. «Sono contento di essere tornato» gridò mentre la polizia gli apriva un varco tra la festante folla di sostenitori, e lo accompagnava alla Pontiac decappottabile gialla parcheggiata davanti al terminal. Seduto sul sedile posteriore salutò la folla con la mano, in stile presidenziale, mentre la macchina si allontanava lentamente. Nessuno avrebbe potuto chiedere un'accoglienza più calorosa, anche se Hubbard rimase deluso dall'assenza dei rappresentanti di Fleet Street. All'aeroporto era presente un solo giornalista, più interessato agli eventi australiani che ad altro; Hubbard gli rispose bruscamente «È storia passata». Pam e Ray Kemp furono tra i primi ad andarlo a trovare dopo il rientro dalla Rhodesia. «Mi raccontò tutto l'accaduto» ha detto Ray Kemp. «Sembra che questo capo della polizia tiranneggiasse parecchio i neri, e Ian Smith fosse davvero incapace. Smith non riusciva a prendere decisioni su nulla, e si appoggiava totalmente a questo capo della polizia. Una sera Ron era a cena con Smith, e lo mise in guardia sul fatto che se avesse continuato ad essere così debole, senza prendere in mano la situazione, c'era la possibilità che venisse assassinato. Circa due giorni dopo ci fu un tentativo di omicidio, ma non ricordo se contro Smith o contro il capo della polizia. Il proiettile entrò dalla bocca e uscì di lato. Ron ne venne in qualche modo accusato per ciò che aveva detto. Ecco perché gli fu chiesto di andarsene.» [18] Ken Urquhart ebbe una versione dei fatti leggermente diversa: «Lasciò a intendere che il problema era dovuto al fatto che lui sapeva come trattare i neri, e tra di loro era diventato molto popolare. Ecco il motivo per cui il governo lo cacciò. Lo sentii dire a Mary Sue che in Rhodesia aveva perso investimenti per 200.000 $.» Tornato tra le familiari mura di Saint Hill Manor, Hubbard si trovò con molto tempo a disposizione per analizzare la situazione corrente di Scientology, e le sue prospettive. Non si trattava certo di un quadro roseo. Oltre ai problemi in Australia e Rhodesia, anche gli Stati Uniti davano grattacapi: l'Internal Revenue Service stava mettendo in discussione lo status di esenzione fiscale della Chiesa di Scientology. In Gran Bretagna si era verificato un isterico fiorire di titoli dopo che la polizia aveva trovato una ragazza che vagabondava a notte fonda per le strade di East Grinstead, in evidente stato di difficoltà. Si venne a sapere che si trattava di una schizofrenica che, prima di essere reclutata in Scientology, era stata istituzionalizzata. In Parlamento vennero sollevate ulteriori richieste di indagini ufficiali su Scientology, a cui il Ministro della Salute Pubblica rispose seccamente: «Non credo sia necessaria una nuova inchiesta per stabilire che le attività di questa organizzazione sono potenzialmente dannose. Non ho alcun dubbio sul fatto che Scientology sia totalmente priva di valore per quanto riguarda la salute...». Scientology sembrava si stesse addirittura alienando le simpatie di East Grinstead, dove i locali lamentavano di sentirsi travolti. Se non fosse stato sufficiente avere intorno strani americani che indossavano cartellini con su scritto «Non parlatemi. Sto ricevendo procedimenti», gli scientologisti stavano acquistando ogni possibile alloggio precedentemente affittato, affollavano i pubs e mettevano a dura prova la pazienza di tutti. «In città c'era moltissimo risentimento e allarme» ha raccontato Alan Larcombe del East Grinstead Courier. «La gente pensava che a Scientology non dovesse essere permessa un'ulteriore espansione. C'era la sensazione che stessero cercando di prendere il sopravvento - un'agenzia immobiliare, uno studio dentistico, un salone di bellezza, un gioielliere e un ufficio finanziario, e due studi medici, erano gestiti da Scientology. Alla gente non andava bene. Pensavano che se avevi un problema saresti dovuto andare a fare una chiacchierata con il tuo vicario.» Larcombe si recò nuovamente in visita a Saint Hill Manor rimanendo stupefatto dal gran numero di persone che ospitava. «Mi aprì davvero gli occhi. Non appena misi piede sulla proprietà antistante la casa, da qualche parte suonò una campana e la gente iniziò ad uscire, centinaia e centinaia di persone, sembravano vespe che sciamavano dal nido. Fu una veduta incredibile. La trasformazione subita dal luogo mi colse assolutamente alla sprovvista. Scoprii che erano presenti talmente tanti studenti che il sistema fognario non ce la faceva più.»
Nell'autunno del 1966 Hubbard, preoccupato per il futuro di Scientology, giunse ad una conclusione audace ed originale. La mantenne segreta, perché amava i segreti, anche se lasciò trapelare ciò che aveva in mente in un'osservazione fatta a John McMaster, tornato di recente dal Sudafrica. «Sai, John» gli disse, «dobbiamo davvero fare qualcosa per tutti questi guai che i governi ci causano. C'è ancora un sacco di ricerca di alto livello da fare, e voglio riuscire ad andare avanti senza queste costanti interferenze. Ti rendi conto che il 75% della superficie del pianeta è completamente libera dal controllo di qualche governo? Ecco dove potremmo essere liberi - in mare aperto.» [19] McMaster non aveva idea di che cosa Hubbard avesse in mente, e Ron scelse di non approfondire. Ben presto dagli Stati Uniti iniziarono ad arrivare scientologisti senior: avrebbero partecipato ad un progetto top secret sotto il personale controllo di Hubbard. Li si poteva vedere a volte arrancare avanti e indietro sul laghetto della proprietà, a bordo di un grosso gommone; oppure dispiegare in classe grandi carte nautiche. Qualche volta la sera si incontravano dietro le porte chiuse del garage, e si diceva passassero il tempo imparando nodi marinai. In dicembre si venne a sapere che erano coinvolti in qualcosa chiamato "Progetto del Mare". Ma ancora nessuno riusciva ad immaginare di che cosa si trattasse. Note:
1. "The Findings on the US Food and Drug Agency" [sic], Church of Scientology, 1968.
2. HCO Bulletin, 11 maggio 1963.
3. Saturday Evening Post, 21 marzo 1964.
4. Intervista a Ken Urquhart, Maclean, VA., aprile 1986.
7. Enquiry into the Practice & Effects of Scientology [Indagine su Pratiche ed Effetti di Scientology], Sir John Foster, 1971.
8. The Road To Total Freedom, Roy Wallis, 1976.
9. Secretarial Executive Director, Office of LRH, 9 febbraio 1966.
10. The People, 20 marzo 1966.
11. Saxon Hamilton Journal, estate 1985.
12. Dossier CIA ottenuto tramite il Freedom of Information Act.
13. Rhodesia Sunday Mail, 22 maggio 1966.
14. Intervista a McMaster, Londra, marzo 1986.
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