- La realtà nella Chiesa di Scientology - Secondo la definizione che ne dà Hubbard, la Realtà è costituita dall'accordo tra gli individui. L'esempio più evidente della realtà così come lui la intende è l'universo fisico, il quale sarebbe il risultato dell'accordo di tutti gli esseri spirituali. Egli ci dice in sostanza che ogni individuo spirituale crea il suo proprio universo, e che l'universo fisico non sarebbe altro che ciò che deriva dall'intersezione di tutti i punti comuni di questi universi individuali. Occorre ricordare che secondo il punto di vista di Hubbard la materia deriverebbe dallo spirito e che ogni individuo, quando possedeva le sue piene potenzialità spirituali, era in grado di creare materia tramite considerazioni. Però gli esseri spirituali ( i "thetan", nel linguaggio Scientology) finirono prigionieri di ciò che essi stessi avevano creato (l'universo fisico) e si dimenticarono delle abilità originarie credendo di essere anch'essi costituiti di sola materia. Secondo Hubbard, Scientology sarebbe l'unica strada esistente in grado di riportare i thetan al loro stato nativo. La realtà quindi sarebbe un prodotto della mente... anzi dello spirito, per essere più precisi, e gli scientologist imparano presto a fare propria la convinzione che "le considerazioni sono superiori alle meccaniche dell'universo fisico", e che un individuo può agire ignorando in una certa misura quello che è il buon senso comune. [Vedi L. Ron Hubbard "Scientology 0-8", capitolo "Considerazione e le meccaniche"] Lo scientologo cercherà quindi di andare in disaccordo con le meccaniche dell'universo fisico cercando di dimostrare a se stesso e agli altri di aver riguadagnato, almeno in parte, la sua originale condizione di "thetan creatore delle cose". Ciò si manifesta in mille modi spesso ingenui: tipo il riuscire "miracolosamente" a ritagliare più tempo per frequentare l'organizzazione quando sembrava impossibile, oppure il fare una donazione di 2.500 euro pur essendo già coperti di debiti, o ancora fermandosi fino alle 4 del mattino in classe per completare un corso e salvare così da un crollo le statistiche dell'organizzazione. Queste cose vengono viste come piccoli, ma importanti passi avanti nel processo per divenire più causativi sull'universo materiale composto di materia, energia, spazio e tempo. Questo concetto di Realtà, che è rispettabilissimo dal punto di vista filosofico, nelle organizzazioni di Scientology viene però spesso utilizzato in modo da esercitare stretto controllo sugli scientologist. Poiché si considera che la realtà in cui si vive dipenda esclusivamente dalle considerazioni individuali, si fa pressione per spingere la persona a cambiare il proprio punto di vista. Lo si fa anche in relazione a cose fondamentali quali la famiglia, la vita sentimentale, il lavoro, il denaro, ecc... dando luogo a veri e propri tentativi di imporre realtà alle persone. Poiché ogni cosa dipenderebbe esclusivamente dalle considerazioni dell'individuo, ogni cosa è quindi suscettibile di essere cambiata. Non esistono cose intoccabili eccetto una: il fatto che Scientology, essendo la soluzione definitiva all'intrappolamento dell'umanità, deve avere la precedenza su tutto il resto. Si può quindi capire come mai Hubbard scrivesse in una sua direttiva intitolata "COME MANEGGIARE L'INDIVIDUO DEL PUBBLICO" che «[...] le persone non hanno diritto ad avere una loro opinione, in quanto sono aberrate e preda della loro Mente Reattiva [...] Esse non sono in grado di decidere [...]». Pertanto il non dar peso alle reazioni negative delle persone, che spesso esternano vivacemente dubbi e perplessità di fronte a cose che per loro "non sono reali", diventa un preciso dovere degli staff; ignoreranno infatti le proteste (che provengono dalla Mente Reattiva) e lavoreranno per far "diventare reali" alle persone le direttive di Hubbard. La tecnica per "maneggiare" la realtà individuale cambia a seconda del soggetto, ma principalmente richiede tempo, spesso ore di conversazioni persuasive. Non sono rari i casi di persone che iniziano il "maneggiamento" alle 10 di mattina e lo terminano solo alle 3 di notte! Il soggetto è sempre lo stesso, mentre gli staff si danno il cambio e spesso lavorano in coppia. In alcuni casi queste conversazioni sono effettivamente utili alla persona, in quanto riescono a farle osservare cose importanti che stava trascurando. Più spesso però il "maneggiamento" prende altre strade e lo scopo diventa soltanto il "chiudere una vendita" oppure cercare di farsi dare la maggior quantità di denaro possibile entro un tempo utile per poterlo contare in statistica. In questi casi il tutto assume spesso l'aspetto di un lungo e faticoso rituale in cui non è assente la violenza psicologica. Il soggetto viene spietatamente posto di fronte a ciò che gli sta dando fastidio e lo si convince che l'unica soluzione consiste nell'aiutare Scientology donando più soldi, o impegnarsi di più a favore dell'organizzazione. Esiste una direttiva intitolata "VENDITA DURA" nella quale Hubbard dice che occorre insistere per effettuare la vendita, senza diventare in alcun modo ragionevoli su "stop" o "barriere" che il soggetto potrebbe avanzare. Un ciclo di vendita (o " ciclo di regging" in gergo) deve concludersi SEMPRE con la vendita del servizio di Scientology. Naturalmente Hubbard precisa che quel servizio riabiliterà spiritualmente chi lo acquista. Non ci si ferma ai primi "non ho i soldi", "in questo periodo ho avuto parecchie spese", "non mi interessa", "ho appena fatto il mutuo per la casa", "devo prima consultarmi con mia moglie/mio marito" ... e così via... Il venditore è addestrato a cercare ogni possibile strada per far sì che la persona acquisti SUBITO. Il membro dello staff si impegna duramente e anche per lui è un notevole tour de force; lo fa perché è convinto di aiutare chi ha di fronte. Egli stesso, inoltre, ha a sua volta ricevuto lo stesso tipo di trattamento dai superiori: lunghi e pressanti maneggiamenti gli hanno scolpito in testa con uno scalpello la convinzione che egli DEVE DEVE DEVE vendere servizi al pubblico se vuole aiutare spiritualmente le persone, se stesso e l'organizzazione. Si tratta di una vera e propria reazione a catena. Ogni tanto gli staff più sensibili si fermano una volta arrivati a un certo punto di pressione sull'individuo, perché non se la sentono di imporgli le cose. Ma quando lo fanno, per loro si tratta di un fallimento che li espone al rischio di penalità per non essere riusciti a ottenere un "prodotto". Il membro dello staff si trova quindi tra l'incudine (il pubblico) e il martello (i superiori ed il Management Internazionale); questo spiega come mai molti di loro attraversino frequentemente periodi di forti crisi personali. In Scientology si considera perciò che la realtà non esiste in quanto cosa oggettiva, ma che possa essere cambiata cambiando le considerazioni della gente. Alcuni dei corsi che si studiano nelle organizzazioni di Scientology hanno, infatti, lo scopo di insegnare come trovare i punti chiave della realtà delle persone, e come cambiarli. CIÒ SI OTTIENE FONDAMENTALMENTE FACENDO LORO OSSERVARE (A LIVELLO MENTALE) CIÒ CHE SI VUOLE CHE OSSERVINO E IMPEDENDO LORO DI GUARDARE CIÒ CHE NON SI VUOLE CHE GUARDINO. Si continua fino a ottenere gradualmente l'accordo della persona sulla cosa di cui si sta discutendo. Sebbene le tecniche di Hubbard non siano infallibili, sono comunque molto efficaci. Non a caso Hubbard fu anche un ipnotizzatore piuttosto bravo. Un aneddoto racconta che una volta, negli anni '40, Hubbard (che all'epoca era un prolifico scrittore di fantascienza e frequentava i circoli degli scrittori insieme ai vari Isaac Asimov, Theodore Sturgeon ed altri nomi famosi) ipnotizzò contemporaneamente una trentina di persone di un circolo letterario, destando parecchio scalpore. Altri testimoni di quel tempo raccontano di vari episodi in cui Hubbard si prese gioco di alcune persone ipnotizzandole, per poi organizzare loro delle burle. L'abilità di rimettere in discussione la realtà, se usata con buon senso, può essere di estrema utilità ed è lo strumento su cui poggiano le terapie ipnotiche. Il problema della chiesa di Scientology sta però nel fatto che tale approccio "persuasivo" e "ipnotico" viene usato principalmente per convincere le persone a donare forti somme di denaro o a impegnarsi completamente in Scientology. Lo si ottiene persuadendole a ignorare le loro reali condizioni economiche o le reali esigenze della loro famiglie; tutta la loro attenzione viene abilmente indirizzata verso le cose meravigliose che Scientology starebbe facendo per l'umanità. Alcuni sono stati persuasi a impegnarsi finanziariamente molto oltre le loro reali possibilità, altri sono stati spinti a lasciare il proprio coniuge o il proprio lavoro; altri ancora sono stati convinti di essere individui senza speranza, la cui unica possibilità di salvarsi era rappresentata dall'acquisto dei servizi di Scientology. Questa concezione della realtà oggettiva come cosa "trascurabile", e il fatto di manipolarla a danno dell'individuo per favorire l'organizzazione, rappresenta un altro aspetto di Scientology che la avvicina al mondo creato da Orwell.
Vediamo dunque come veniva considerata la realtà nel mondo di 1984.
Non solo il valore dell'esperienza ma persino la stessa esistenza nella realtà esterna era tacitamente negata dal loro sistema filosofico.
[...]
Se sia il passato sia il mondo esterno esistono solo nella mente, e se la mente stessa è soggetta ad essere controllata... che ne segue? [...] (pag. 85) Ma io ti dico, Winston, che la realtà non è esterna. La realtà esiste nella mente degli uomini, e in nessun altro luogo.
[...] Con la mano O'Brien gli fece cenno di tacere. - Il controllo nella Chiesa di Scientology - Essere nella Chiesa di Scientology è un po' come essere parte di un esercito o.... di una rigidisima confraternita religiosa. Vi sono regole piuttosto severe e gli staff (ma anche i public) sono soggetti a un certo controllo da parte dei loro superiori. In linea di principio le regole sono semplici: uno staff è titolare di una o più statistiche che misurano la sua produzione: finché sono in aumento viene lasciato tranquillo e mantiene i suoi diritti. Esaminando però i fatti ci si accorge di come ciò appaia più una possibilità teorica che non una realtà effettiva. Le statistiche misurano cose quali la quantità dei soldi incassati, il numero di persone che iniziano e completano corsi, la quantità di libri venduti, il numero di persone assunte, il numero di lettere di promozione inviate, il numero di ore di consulenza consegnate, il numero di articoli favorevoli a Scientology usciti sui giornali e così via. In totale sono più di un centinaio e ogni settimana tutte le statistiche dell'organizzazione vengono raccolte e inviate al Management Locale ed Internazionale. Hubbard sostiene inflessibilmente che una persona cui viene assegnata una certa statistica è completamente responsabile del suo andamento... e non solo. In un riferimento intitolato "IL PERCHÉ È DIO" (questo titolo allude ironicamente al fatto che alcune persone attribuiscono a Dio o al destino ogni cosa che accade, non accorgendosi di essere loro a causarla) egli sostiene che L'UNICO motivo per cui una statistica scende o resta giù è il fatto che QUALCUNO STA LAVORANDO DURAMENTE PER TENERLA GIÙ. Tutti gli altri possibili motivi che la persona potrebbe addurre come spiegazione per la statistica in discesa vengono etichettati come "giustificazioni" o "atteggiamento ragionevole". Proviamo a tradurre la cosa in un esempio pratico: immaginiamo di essere l'addetto alla vendita dei libri; una settimana vendiamo 100 libri al pubblico e la settimana successiva ne vendiamo 110; in questo caso la nostra statistica è in salita e all'interno del gruppo veniamo considerati bene. Immaginiamo ora che la settimana successiva ci sia un Event in un'altra città e che veniamo incaricati di un lavoro di preparazione che ci impegna per 2 giorni interi. Ci rimangono soltanto 4 giorni utili per la nostra produzione di venditore di libri e riusciamo a venderne solo 55. La statistica passerà da 110 a 55: una caduta clamorosa! A questo punto a nulla serve giustificarsi dicendo che abbiamo avuto un impegno extra che ha sottratto tempo al nostro lavoro, verrebbe considerato un atteggiamento "ragionevole"; il nostro superiore invece ci martellerà sul fatto che la responsabilità delle vendite dei libri è nostra e di nessun altro, e che il calo di vendite è dovuto alla nostra negligenza. Ci dirà che se noi avessimo VERAMENTE VOLUTO vendere i libri, ci saremmo organizzati in modo che altri andassero a venderli mentre noi eravamo impegnati nel lavoro extra. L'unica cosa che conta è ciò che la statistica riporta, e se la statistica è giù si ritiene (come dice Hubbard) che la persona abbia lavorato nella direzione di tenerla giù. Indipendentemente da quanto sembra ci si sia dati da fare, ciò che conta è solo il risultato numerico. A questo punto lo staff con la statistica in discesa comincia a dubitare di se stesso ed entrano in azione i meccanismi di autocontrollo esaminati in precedenza. Come mai non riesco a farcela? Eppure questa settimana ho corso il doppio rispetto alla scorsa ... eppure ho preso contatti con più persone ... magari ho delle intenzioni negative a livello inconscio ... magari sono un incapace ... forse ho commesso dei peccati e non me ne rendo conto ... magari sono pieno di parole malcomprese ... e così via. Lo staff sarà inoltre soggetto alla disapprovazione dei suoi superiori (che spesso si manifesta sotto forma di un vero e proprio disprezzo o di violentissimi attacchi verbali e minacce) e alle penalizzazioni previste dai codici di Hubbard. Spesso sarà lui stesso, per senso di responsabilità e per dimostrare la sua buona volontà, ad autoridursi le pause. Immaginate ora il caso in cui uno staff, anziché essere responsabile di una sola statistica, sia titolare di 4, 5 o a volte anche 8 statistiche diverse. Immaginate una situazione in cui si dedichi anima e corpo a risolvere una situazione urgente e vitale relativa a una di quelle statistiche (ad esempio il pagamento dell'affitto), mentre contemporaneamente le sue altre 6 statistiche scendono inesorabilmente. Da una parte avrà salvato l'organizzazione, evitando guai per quanto riguarda l'affitto dei locali, ma contemporaneamente avrà tradito la fiducia dei compagni (e di Ron Hubbard) lasciando che ben 6 statistiche dell'organizzazione scendessero. In queste situazioni non è raro che la persona riceva uno sbrigativo riconoscimento per aver salvato la situazione dell'affitto, seguito poi da una caterva di umiliazioni (a volte inflitte di fronte agli altri staff) per il fatto di aver abbandonato a se stesse ben 6 statistiche. Da ciò di cui sono stato testimone nei miei parecchi anni di vita nello staff, posso affermare che se questo sistema a base di crude statistiche da una parte garantisce sicuramente imparzialità e premia chi è più abile, dall'altra pone gli staff in una continua condizione di incertezza sul proprio futuro e fa in modo che prima o poi ognuno attraversi delle vere e proprie situazioni da incubo.
Il fatto di subire restrizioni di tempo mette uno staff nella spiacevole condizione di avere prima o poi problemi con la famiglia; nel caso di staff che abbiano dei figli piccoli la cosa crea loro serissimi problemi nel trovare il tempo necessario da dedicare alla loro cura. Ma in base alle teorie di Hubbard tutto ciò che capita a una persona è lei stessa che se lo causa; qualsiasi problema uno staff (o un public) possa avere sarà SEMPRE dovuto aresponsabilità sua e MAI dell'organizzazione. Ora a mio parere il vero problema non è tanto nella teoria che afferma che l'individuo sarebbe SEMPRE completamente responsabile per le proprie condizioni, (del resto è ciò che affermano anche parecchie religioni orientali), ma il MODO in cui questa teoria viene usata per controllare le persone. Se uno staff è giù di statistica può essere colpito anche duramente dalle regole di Hubbard, non importa se solo due settimane prima era stato premiato pubblicamente per l'ottimo lavoro svolto. L'ossessione di avere la statistica in costante ascesa genera comportamenti bizzarri e a volte disonesti. Avere la statistica giù può comportare l'essere sottoposti a veri e propri interrogatori tesi a scoprire quale possa essere la situazione fuori etica che sta impedendo di produrre in sufficiente quantità. Hubbard dice chiaramente che chi ha le statistiche su può sempre passarla liscia, mentre chi ha le statistiche giù non può permettersi di starnutire senza che si prendano provvedimenti.
Quando si hanno statistiche basse non c'è scampo, la cosa assume l'aspetto di una persecuzione e lo staff prega di risollevare la/le propria/e statistica/che al più presto per poter uscire da quel tunnel e liberarsi (almeno temporaneamente) da quel controllo ossessionante.
Il controllo sull'individuo nel mondo di Orwell risulta strettissimo:
|
Copyright © Allarme Scientology. L'utilizzo anche parziale dei materiali di questo sito - testi, traduzioni, grafica, immagini,
digitalizzazione e impaginazione - con qualsiasi mezzo e su qualsiasi supporto, non è consentita senza il preventivo consenso
scritto del gestore del sito. Per richieste e chiarimenti contattare: allarmescientology@email.it |